Tempi, progetti, profili, ed expertise che trasformano un gruppo di lavoro in un’eccellenza di settore
Creare e potenziare una Software Factory di successo richiede competenza, conoscenza e abilità trasversali da impiegare su investimenti progettuali e comunicativi. Nessuno di questi elementi è un valido escluso, trattandosi di componenti tecniche e specialistiche che vanno sapientemente calibrate in un contesto in cui l’elemento umano rimane fondante e determinante.
Le Software Factory spiccano tra i trend business degli ultimi anni, riscuotendo interesse, curiosità ma soprattutto potere di mercato. Di per sé un settore dall’evoluzione costante e pur sempre intrinseca, le aziende coinvolte nell’implementazione di Software Factory di alto livello incorrono nella necessità di fare propria una capacità di adattamento che sappia essere rapida e versatile rispetto ai nuovi trend e alle nuove tecnologie.
Alla base di una profilazione IT, dopotutto, vi è l’imposizione di una costante e attiva presenza sull’onda di una realtà mutevole e in continua evoluzione. Che è forse l’elemento fondamentale per un’attività di successo, basata sui principi di Digital Innovation e Transformation, sempre alla ricerca di nuovo terreno da aggredire. La storia dell’area Web & Mobile Applications di Sync Lab nasce ben prima del boom che ha visto le Software Factory posizionarsi come trend business, sviluppandosi in maniera naturale, costante e soprattutto sana, grazie al supporto aziendale e ai protagonisti di una scommessa che si è rivelata vincente. Per raccontare le caratteristiche di una SW Factory di successo, l’interlocutore cardine è Giuseppe Oncia, UO manager dell’area Web & Mobile Applications di Sync Lab, fiore all’occhiello e fucina di creatività adibita alla progettazione e allo sviluppo di Software nativi iOS e Android, con soluzioni efficaci di alto valore.
DOMANDA: È impossibile raccontare la storia di una Software Factory senza prima considerare il peso specifico delle persone che hanno giocato un ruolo fondamentale nella costruzione del suo successo. In quest’ottica, come racconteresti l’Unità Operativa Web & Mobile Applications di Sync Lab?
Nel 2015 ho intrapreso la strada dello sviluppo mobile partendo da un progetto nativo iOS, ma la cosa era iniziata così, per passione. Nell’arco di 3 o 4 mesi l’applicazione era pronta per essere pubblicata sui digital store e ne ho parlato con l’azienda che mi ha proposto di partecipare ad alcuni progetti in procinto di partire.
DOMANDA: Quindi non c’è stata una pianificazione iniziale a tavolino, ma il tuo coinvolgimento è nato da una sperimentazione, da passione.
Esatto. E da lì i progetti sono progressivamente aumentati, grazie agli ottimi risultati che abbiamo iniziato a registrare. Quando abbiamo capito che avevamo talento e che i nostri Software possedevano qualità competitiva abbiamo costruito da zero un laboratorio che dopo una prima fase di assestamento, come sempre in questi casi, si è poi progressivamente consolidato. Pur sempre molto stimolante, la Software Factory era inizialmene uno step di formazione per le nuove risorse uscite da poco dall’università, che venivano formate su progetti interni per poi spostarsi su altre aree core business dell’azienda.
DOMANDA: Ma oggi le cose sono profondamente cambiate. La Software Factory Sync Lab ha collezionato numerosi riconoscimenti e successi, tanto da essere oggi un fiore all’occhiello per l’azienda. Come siete riusciti a trasformare il momento formativo, nell’efficienza operativa di una Software Factory di successo e dall’alto valore aggiunto?
È stato possibile grazie al consolidamento e alla sedimentazione di competenze e capacità. Abbiamo avuto la forza di avere scelto e saputo trattenere, professionisti validi e centrali per il laboratorio sempre più costruito su misura attorno alle nostre skills ed expertise. La nostra Software Factory possiede, oggi, un’identità maturata e di valore. Il nostro team è composto da più di20 persone: un importante risultato, che è stato possibile raggiungere grazie alle scelte implementate internamente, ma anche grazie al duro lavoro svolto fino ad adesso.
DOMANDA: Quali sono i progetti più stimolanti e in linea con i trend di mercato a cui avete lavorato in questi 8 anni?
Mi viene in mente sicuramente Fast Ride, che è un Software che abbiamo sviluppato per gestire le prenotazioni sui mezzi di trasporto pubblico locale e sui veicoli privati. Parte da un progetto cloud-ready completo di servizi di supporto e contact center, per una Smart Mobility ed eMobility più efficiente. Si basa su Intelligenza Artificiale e attraverso l’analisi su parametri di velocità e flessibilità identifica le soluzioni più rapide ed efficienti in coerenza con il servizio richiesto. Una soluzione eco-friendly con alti prospetti tecnologici ed ecologici per evitare il congestionamento stradale, il traffico e andare così a intaccare i principali fattori d’inquinamento ed emissioni.
E poi una menzione particolare va a Caronte, che abbiamo sviluppato per l’azienda ArtWare. Si tratta di un Software pensato per ottimizzare e valorizzare l’esperienza-Museo. Scaricabile dai mobile store, attraverso il telefono vengono resi disponibili tutti i contenuti multimediali presenti nelle sale, fornendo ai visitatori un’esperienza amplificata e molto più inclusiva, con l’implementazione di video guide anche per non udenti. Abbiamo progettato inoltre anche una parte dedicata al Museo, una dashboard strutturata che permetta ai responsabili di accedere agli analytics interni che mettono in luce livello di gradimento, il tempo di permanenza all’interno della struttura e altri strumenti utili per una valutazione oggettiva dell’attività.DOMANDA: Progetti che vivono il presente, insomma. Andando anche più a ritroso nel tempo, c’è invece un progetto che ha segnato il vostro essere Software Factory?
Penso quello più significativo sia stato SOBEREYE SA, che è stato il primo progetto in assoluto sul quale abbiamo lavorato come laboratorio consolidato. Si tratta di un dispositivo di impairment detection che monitora il livello di inabilità al lavoro di un dipendente attraverso la reazione della pupilla rispetto ai cambiamenti della luce. È un Software che senza compromettere la privacy aumenta la sicurezza sui posti di lavoro, impedendo a lavoratori stanchi o compromessi da un punto di vista psicofisico o mentale di mettersi in pericolo.
Il progetto è stato particolarmente stimolante perché c’era tutto: la parte web, mobile, di elaborazione algoritmica. È stato molto interessante e rappresenta uno step di crescita importante per il nostro laboratorio, perché lo abbiamo visto maturare, da consumer a enterprise, facendo i passi giusti al momento giusto come partner tecnologici. .
DOMANDA: Cosa permette a una Software Factory di consolidarsi nel presente, dove il mercato si sta facendo sempre più aggressivo e saturo?.
Quello che fa davvero la differenza in questo settore è saper scegliere le persone giuste, che possiedano un background tecnologico adeguato e con la giusta esperienza, il giusto mix. .
DOMANDA: Cosa intendi con “giusta esperienza”? Quali sono i profili cardine da selezionare all’interno di un progetto aziendale di questa portata?.
Non bisogna circondarsi da sole persone con esperienza consolidata e già strutturata. Certo, è fondamentale avere dei profili che abbiano già maturato expertise e competenze, ma è altrettanto importante coinvolgere ragazzi che abbiano voglia di imparare e che abbiano passione, voglia di crescere e formarsi. Non è sufficiente che tutte le persone siano esperte, anzi, potrebbe essere controproducente. Si devono creare gerarchie e punti di riferimento, sì, ma non va sottovalutata l’importanza di un team giovane e che sappia guardare sempre oltre il punto di arrivo. La curiosità e la voglia di innovarsi sono fattori fondamentali, che mantengono viva la fucina e l’intraprendenza intrinseca per un progetto di successo. .
DOMANDA: Esiste quindi un equilibrio interno: quali sono gli elementi fondamentali per un team ben oliato ed efficiente?.
Il clima all’interno della Factory deve essere piacevole e non si deve respirare tensione. Ogni risorsa deve assorbire lo stress in maniera proporzionale rispetto alla sua posizione nella scala, che più si sale e più ci si avvicina al cliente e più si fa predominante. È importante che i ragazzi lavorino in serenità, che avvertano l’importanza e il peso specifico di quello che fanno, ma che non vengano stressati o tartassati, soprattutto se molto giovani. .
DOMANDA: Nell’Unità Operativa di Web & Mobile Applications sei riuscito a creare questo contesto sano e funzionante?.
Sono certo di sì. La mia non è un’idea, o un consiglio su come credo bisognerebbe lavorare, è quello che cerco di realizzare ogni giorno lavorando con il mio team. .
DOMANDA: Quali sono le expertise che consigli di coltivare a un giovane sviluppatore in erba? Quali sono le competenze necessarie per rimanere competitivi?.
I linguaggi con i quali siamo soliti lavorare, valutando il contesto e l’opzione migliore per ogni progetto, sono Java2EE, Angular, iOS Swift/SwiftUI e Android Java/Kotlin. Questi sono i linguaggi che oggi meritano un posto in evidenza rispetto a determinate competenze tecniche. La cosa importante e direi forse fondamentale è saper essere flessibili e sapersi approcciare a linguaggi diversi. Una volta acquisita abbastanza esperienza è importante dedicarsi il giusto tempo per sperimentare, guardare a nuovi linguaggi e nuove tecnologie, provarle in prima persona esasperandone le potenzialità. .
DOMANDA: Si tratta un po’ dell’elemento emerso fino ad ora: non fermarsi e saper guardare oltre il punto di arrivo. .
Proprio così. Lavoriamo in un mercato in cui non ci si può fermare, bisogna avere fame, sapersi reinventare e non ragionare a compartimenti stagni. Lo sviluppo è un settore in costante evoluzione e in questi termini lo sguardo lucido di chi riesce a guardare sempre un po’ più in là è importante e risolutivo. .