E se il futuro fosse totalmente Game-Based?
Quando il Gaming diventa la base per strategie aziendali avanguardistiche, parliamo di Gamification. Un approccio rivoluzionario e proattivo per un marketing e un business come non era mai stato pensato: un’idea di comunicazione che sprona all’interazione, sfruttando le regole del Gaming e del mondo dei Videogiochi.
Mentre l’industria del Gaming cresce ogni giorno di più, amplificata dall’interesse del pubblico e anche dalla disponibilità di nuovi device ottimizzati per i videogiochi ormai alla portata di tutti, nasce una corrente che sta consentendo alle aziende di amplificare la brand reputation in maniera innovativa e apparentemente meno invasiva: anzi, addirittura divertente!
Quello a cui il mondo ci sta preparando, è una comunicazione amplificata che racconta il brand e le aziende in maniera sottile e partecipata, utilizzano i Videogame come elemento fulcro di uno storytelling dinamico e avvincente.
Una narrazione, questa, che la fantascienza ci ha già mostrato in questi anni. È facile pensare alla Gamification quando pensiamo all’avvincente trama di Ready Player One, il romanzo – più recentemente diventato film – che ci mostra uno spaccato sul futuro 2044 dove tutte le persone conducono una vita parallela in un mondo digitale, potremmo dire metavirtuale. Grazie a un visore e a un paio di guanti, all’interno della metarealtà chiunque può essere qualcun altro: loghi, aziende e brand sono virtualmente presenti, perché il business segue le persone ovunque vadano. Luogo digitale per incontri, scontri, trattative e avventure, ma anche incubatore di centri commerciali parafisici dove acquistare sia oggetti reali, che verranno consegnati comodamente a casa, oppure oggetti unici digitali pensati come NFT.
Questo scenario è di ispirazione per un approccio al Metaverso che sostiene un’economia che raggiungerà, secondo Bloomberg, un market value di duemila miliardi e mezzo di dollari entro il 2030.
Oltre a un’economia legata a dinamiche metavirtuali esterne, che calcola la dimensione economica propria dell’ambiente virtuale, con relatività rispetto alla proprietà degli spazi e lo sviluppo tecnologico, è in aumento e incentivata anche l’economia interna. Si intende la dimensione economica che fa riferimento agli scambi commerciali che si svolgono direttamente all’interno del Metaverso, che possono avvenire in due modi: sia attraverso la compravendita di beni nei punti vendita virtuali, sia con l’economia degli NFT, cioè la presenza di beni, proprietà e altri valori che siano “non-fungible token”. Beni digitali non ripetibili e unici all’interno della sfera web e virtuale.
Che la Gamification sia un fenomeno già ampiamente in voga lo dimostra la presenza sempre più massiccia di grandi brand all’interno degli ambienti metavirtuali.
L’esempio lampante è stata la Metaverse Fashion Week tenutasi ad Aprile 2023, dove il Metaverso e la Gamification hanno svolto un ruolo chiave nella promozione dell’evento, non solo digitale ma anche reale, permettendo a persone di tutto il mondo di prendervi parte. Decentraland ha progettato e costruito per l’occasione un Fashion District virtuale, che ha accolto brand di fama mondiale per una meta-exhibition immersiva ed esplorabile: Dolce & Gabbana, Tommy Hilfiger, Adidas… sono solo alcuni dei marchi coinvolti e hanno sposato l’idea di successo per una versione metavirtuale del famoso evento di moda.
Ma qual è la psicologia che amplifica l’impatto della comunicazione costruita dalla Gamification?
Il termine Gamification si attesta ufficialmente nel 2010, in riferimento allo strumento che si pone come connubio tra marketing, gioco e psicologia. Utilizzando elementi e meccaniche di giochi all’interno di contesti non videoludici, l’obiettivo diventa quello di creare esperienze di fruizione attrattive ed emotivamente più coinvolgenti, più di un qualsiasi altro tipo di advertising.
Oggi, a poco più di un decennio, grazie alla combo con il Metaverso la Gamification trasforma l’esperienza virtuale in un’avventura coinvolgente e gratificante. All’interno del Metaverso e in ambienti brandizzati, gli utenti possono essere sfidati a raggiungere determinati traguardi, o completare specifiche missioni: il tutto assorbendo passivamente ciò che le aziende vogliono comunicare.
Nella psicologia della Gamification l’uso di obiettivi fornisce una direzione chiara e un senso di scopo agli utenti, offrendo un'esperienza strutturata e gratificante della mission aziendale.
Si costruisce l’esperienza attorno all’ottenimento di ricompense – sprono numero 1 per una partecipazione più competitiva – che possono essere utilizzate per personalizzare il proprio avatar metavirtuale, migliorare le animazioni o sbloccare nuove funzionalità. Una strategia do ut des che nel mondo del web trova la sua collocazione naturale.
Oggi, pensare la Gamification al di fuori del Metaverso è possibile ma limitante. Una comunicazione che affonda le sue radici nella cultura nerd è possibile su molteplici piani, proponendo materiale sia fisico che digitale per una fruizione game-based più stimolante, ma è con il Metaverso che la Gamification finalmente esplode e si amplifica verso i scenari più disparati, a cui solo la fantasia può porre un limite.
E se il presente fosse già totalmente Game-Based?