Influencer talmente Digital da non essere reali: il nuovo trend tecnologico del momento. Si tratta di una nuova e affascinante tendenza, che vede protagonisti personaggi virtuali creati in grafica CGI che stanno catturando l’immaginazione di milioni di utenti in tutto il mondo.
A prima vista i Digital Influencer sembrano persone reali ed è davvero complesso rilevare campanelli d’allarme che potrebbero lasciare intendere un’artificialità in foto e video sapientemente studiati. In realtà questi personaggi sono generati completamente al computer, pensati per comunicare, interagire e collaborare con brand e aziende, dando vita a un nuovo tipo di business la cui eticità si immerge in una grey-zone profonda.
Tra le Digital Influencer protagoniste del momento, spicca il nome di Rozy, la creazione 100% virtuale di @Sidus Studio X, una media company sud coreana. Ciò che rende Rozy particolarmente interessante è l’approccio dei suoi creatori che stanno cercando di rappresentarla come una normale ragazza coreana apparentemente lontana dagli stereotipi di bellezza occidentale. Una scelta che ha suscitato interesse e discussione, proprio perché estremamente realistica e contestualizzata, tanto da trarre in inganno i tanti utenti dei social network, passando per personaggio reale e provocando profonda empatia.
Superate le prime rigidità e controversie, Rozy sta diventando una delle Digital Influencer di maggiore successo in tutto il mondo, con contratti di collaborazione all’attivo con marchi rinomati della moda e del beauty.
Da dove deriva la fortuna di questo business e perché i Digital Influencer, nella loro illusione e finzione, stanno avendo un successo tale da superare addirittura i risultati dei Real Influencer?
Una ricerca pubblicata da Hype ha infatti riportato come i Digital Influencer stiano riscontrando un engagement tre volte superiore rispetto a quello generato dai colleghi umani.
Per stare al passo, gli Influencer Reali sono costretti a massimizzare la produzione di contenuti, quadruplicando le pubblicazioni e facendo accrescere di conseguenza i costi di produzione, assottigliando quelli di guadagno. Uno sforzo esponenziale, a cui in molti non riescono a sopperire, lasciando il primato nella graduatoria degli Influencer a meri personaggi digitali.
La chiave del successo dei Digital Influencer sta nella loro capacità di soddisfare le esigenze dei brand e delle aziende in modi unici e innovativi: non invecchiano e non si stancano mai. Oltre a non generare polemiche o scandali di sorta, in cui spesso rimangono invischiate le controparti famose e reali. Possedere un’identità – seppur digitale - equivale ad averne il controllo assoluto, manovrandola come un burattino rispetto qualsivoglia interesse e progetto.
Queste potenzialità hanno reso i Digital Influencer un’opzione decisamente attraente per le aziende, anche per via dei costi enormemente ridotti. I Digital Influencer non hanno bisogno di viaggiare, non necessitano di prodotti e vestiti, sedute di make up o di hair styling. Oltre alla questione economica, anche i tempi di realizzazione video e shooting, nel momento in cui viene a mancare la componente reale, vengono ridimensionati da settimane a pochi giorni, se non ore.
Visto il grande successo riscosso, è inevitabile il dibattito che sta esplodendo attorno a questa tecnologia e la piega che sta prendendo il suo sfruttamento. Il business, pur essendo affascinante e innovativo, non è privo di rischi sociali. Infatti, l’imposizione di nuovi parametri di bellezza - questa volta letteralmente irraggiungibili, rischia di avvelenare ulteriormente le pesanti pressioni sociali imposte dalla società. Molti dei nuovi Digital Influencer incarnano standard di bellezza perfetti e ideali, con tratti fisici particolari, corpi snelli e pelli impeccabili, influenzando negativamente il pubblico e le generazioni più sensibili a pressioni e aspettative.
La responsabilità dei Digital Influencer quindi aumenta, rendendo i loro creatori obbligatoriamente promotori di messaggi che celebrino l’accettazione di sé e una visione più realistica e inclusiva.
Alcuni sostengono che i Digital Influencer rappresentino l’esasperazione di una tendenza già presente con i Real Influencer: la finzione, l’artificio e la manipolazione sono dinamiche a cui l’utente medio è già parzialmente educato, quando si confronta con il mondo degli influencer. La versione Digital, più prestante e ancor più perfetta, sta d’altra parte esasperando ulteriormente il concetto, talmente tanto da rischiare il contraccolpo.
La fortuna di social come BeReal, che spronano l’utente a pubblicare foto #nofilter e in momenti casuali della giornata, con un meccanismo studiato ad hoc, è la conferma di una necessità impellente verso cui le generazioni come la Z si stanno avviando.I Digital Influencer rischiano di cadere nel troppo, accompagnando il marketing digitale verso una decostruzione del concetto stesso di influencer, spingendo le persone alla ricerca di contenuti più autentici e reali: mettendo al primo posto la trasparenza, a partire dall’identificazione e la distinzione immediata tra ciò che è artificiosamente digitale e ciò che non lo è.
Per questo il futuro dei Digital Influencer va fortemente ripensato, andando oltre il contesto social e aprendo l’enorme potenziale verso nuove possibilità e capacità.
Negli ambienti tecnologici più avanzati, la tridimensionalità, lo spessore e il peso dell’identità digitale viene già reinvestita su progetti che più che influenzare, supportano l’utente per conto delle aziende. Grazie alla loro natura virtuale, i Digital Human possono essere personalizzati e ottimizzati per interagire e comunicare con il pubblico, coinvolgendo efficacemente anche le generazioni più giovani, lasciando loro fruire dei contenuti in maniera più innovativa e stimolante.
Assistenza, supporto ai processi aziendali, personalizzazione degli spazi web: le potenzialità che spostano il focus da un business basato sull’immagine, a un business basato sulle funzionalità che una personalità digitale può fornire, come intelligenza artificiale, sono molteplici: la chiave è passare da Digital Influencer a un Digital Human.
L’utilizzo di Digital Influencer subordinati all’assistenza sta già aprendo le porte di un business estremamente diverso, portando a una customer experience non solo più coinvolgente, ma anche più personalizzata che applica principi di AI per un supporto in progressione continua.Volendo scendere sul pratico e immaginando una rivisitazione del ruolo di Rozy, l’influencer virtuale sud coreana, oltre a possedere una sua identità e personalità fittizia, potrebbe mettere a disposizione la sua immagine come assistente virtuale per brand di settore, interagendo direttamente con i clienti attraverso un sistema automatizzato.
Quello dei Digital Influencer è un enorme potenziale che le aziende stanno imparando a utilizzare nel migliore dei modi, traendone la ricchezza ed evolvendola per non limitarsi a essere migliore – o conveniente - dell’uomo, ma più utile ed efficiente.
Queste meravigliose maschere digitali possiedono caratteristiche per persistere su alti obiettivi sociali: le aziende devono riconoscere in primis il peso e la responsabilità di un’identità ingombrante, seppur Digitale.